Chiesa della Madonna dell'Inquine
È una chiesa situata a circa due chilometri dalla parrocchiale, verso Borgonato ed è semiabbandonata.
Immersa nella quiete della campagna franciacortina, a circa due chilometri dalla parrocchiale di Provaglio d’Iseo, lungo la strada che conduce a Borgonato, si trova la Chiesa della Madonna di Inquine, conosciuta anche come Madonna della Moia, dal nome dell’antica contrada in cui sorge. Sebbene oggi si presenti in stato semiabbandonato, questo piccolo edificio sacro conserva fascino e valore storico e devozionale significativo per la comunità locale.
La chiesa, di dimensioni modeste (circa 10 metri per 4,50), è preceduta da un piccolo atrio delimitato da una cancellata in ferro battuto. La struttura testimonia varie fasi di ampliamento e sopraelevazione avvenute nel corso del tempo, rese evidenti da disomogeneità murarie e dettagli architettonici che riflettono l’evoluzione del culto rurale.
La prima attestazione documentale risale alla Visita Pastorale del 1693, che cita la “Santella Inquine”, probabilmente esistente già da tempo: dal 1670 si registra infatti un modesto patrimonio amministrato da un Governatore. Dal 1746, la comunità locale elegge formalmente i “Reggenti della Santa delle Inquine” — un Governatore, un tesoriere e un cancelliere — a conferma dell’importanza spirituale e gestionale del sito.
Tra il 1755 e il 1765 vengono documentate operazioni finanziarie per l’ampliamento della cappella, che prende gradualmente forma nella configurazione attuale. Dietro l’altare, una soasa in stucco barocco incornicia un'immagine della Madonna con Bambino, fulcro spirituale dell’edificio. Nonostante il degrado di alcuni elementi decorativi, è ancora possibile percepire la devozione che ha animato questo luogo nel corso dei secoli.
La chiesa è menzionata in diversi documenti antichi, a conferma della sua storicità e della centralità che ha rivestito nella rete degli insediamenti rurali di Provaglio. Inquine, un tempo contrada viva e autonoma, oggi quasi inglobata nel paesaggio agricolo, trova nella presenza della chiesetta un simbolo delle tradizioni e della religiosità popolare che ne hanno scandito la vita quotidiana.
Nel 1998, la struttura è stata consolidata grazie al contributo delle famiglie residenti in Via Inquine e al supporto della locale sezione della Federazione Italiana della Caccia (F.I.D.C.), che ne hanno promosso la tutela e la valorizzazione.
Nonostante lo stato attuale di semiabbandono, la Chiesa della Madonna di Inquine continua a rappresentare un elemento identitario del territorio e della memoria collettiva. La sua riscoperta potrebbe diventare un’occasione preziosa per riportare l’attenzione su quei luoghi minori ma carichi di significato, spesso dimenticati ma profondamente radicati nella storia locale.